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Advens entra nel mercato Italiano della Cybersecurity

Pubblicato il 05 Febbraio 2024
Benjamin Leroux
Da Benjamin Leroux
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In Italia attacchi cresciuti del 40%, quattro volte più frequenti rispetto al resto del mondo. Il Ceo Alessandro Rossi: “Serve una cultura della sicurezza digitale in Italia”

Milano, 2 febbraio 2024 – Advens, da 24 annileader europeo nel campo della cybersecurity, annuncia il suo ingresso anche nel mercato italiano. L’azienda segna un passo importante nella sua espansione internazionale contando già su un mercato attivo, oltre che in Francia, anche in Spagna, Germania, Canada e Tahiti. La sede è a Milano: 10 i dipendenti, con una previsione di ulteriore sviluppo e di una prossima apertura anche a Roma.

A guidare Advens Italia, Alessandro Rossi, Ceo dell’azienda, in passato a capo dell’area Digital Secure Infrastructure Business- divisione Cybersecurity- di Leonardo e Direttore della Digital Business Transformation Unit di Netgroup.

“La decisione di entrare nel mercato italiano rappresenta un momento cruciale nella nostra strategia di crescita. Siamo entusiasti di portare la nostra esperienza e i nostri servizi innovativi alle aziende italiane, non solo per rafforzarne la sicurezza, ma per contribuire alla costruzione di una cultura diffusa della cybersecurity nel nostro Paese”.

Alessandro Rossi
Alessandro Rossi • CEO di Advens Italia

I numeri

Secondo l’ultimo rapporto Clusit, in Italia tra il 2022 e la prima metà del 2023 si sono registrati 188 attacchi informatici di particolare gravità, con un incremento del 169% rispetto all’anno precedente.

L’83% di questi attacchi è stato classificato come “gravità elevata o critica”​​. In particolare, nei primi sei mesi del 2023, l’incidenza di attacchi cyber in Italia ha visto un’ulteriore crescita del 40% rispetto al 2022, con una frequenza quasi quattro volte superiore rispetto al resto del mondo: 132 gli attacchi gravi. Un dato, questo, che da solo rappresenta il 26% del totale di quelli registrati in Italia negli ultimi cinque anni. 

Le realtà più colpite fanno parte della categoria “Government” (23% del totale) e dell’industria manifatturiera (17%). Un dato che distingue l’Italia rispetto al resto del mondo, in cui queste due categorie sono meno coinvolte. Le ragioni per cui il nostro Paese risulta più vulnerabile in questi segmenti, secondo il Clusit, vanno individuate nell’evoluzione della digitalizzazione delle imprese e delle pubbliche amministrazioni.

“L’accelerazione verso il digitale determinata anche dall’impulso della pandemia – spiega Rossi – ha infatti coinvolto mai come in questi ultimi tre anni anche le piccole e medie imprese italiane, che da questi dati risultano in forte difficoltà a sostenere la crescente pressione dei cyber-attack. Una recente ricerca di Grenke Italia condotta da Cerved Group segnala che il 72,7% delle Pmi non ha mai svolto attività di formazione in materia di cybersecurity, il 26% è quasi sprovvisto di sistemi di protezione e che il 43% non ha un responsabile di sicurezza informatica. Per questo tra i primi nostri obiettivi c’è la creazione di una cultura diffusa della cybersecurity in Italia e la proposta di un supporto realmente as service che consenta ai nostri clienti di non doversi dotare di esperti di cybersecurity- molto difficili da reperire- o di acquistare tecnologie costose””.

Advens utilizza la piattaforma XDR mySOC, un sistema avanzato di protezione contro gli attacchi informatici, che si adatta continuamente alle nuove minacce e consente di visualizzare, raccogliere e analizzare i dati delle imprese per identificare qualsiasi comportamento dannoso e prevenire e reagire in caso di attacco.

Non solo Cybersecurity negli obiettivi di Advens, ma anche un preciso impegno civile, sociale e ambientale: Alla base di tutte le nostre attività – ha concluso Rossi- c’è l’obiettivo di operare per un bene più grande. Non a caso nel 2021 Advens ha lanciato il fondo di dotazione Advens for People and Planet, volto alla tutela dell’ambiente, ma anche all’aiuto delle giovani generazioni e delle persone più svantaggiate”. 

Ufficio stampa:
Giuliana Carosi
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